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Lavoro notturno e isolato, pochi vantaggi molti svantaggi

I lavori notturni, anche se ben pagati, sono molto spesso causa di malesseri fisici, mentali e psicologici a cui vanno incontro i lavoratori. Stress, ipertensione, obesità, problemi alla vista, depressioni sono solo alcune delle conseguenze.

I lavori notturni sono normati in modo leggermente diverso dal comune lavoro diurno; a differenza di quest’ultimo, infatti, l’arco da ricoprire è di 7 ore, generalmente tra la mezzanotte e le cinque del mattino. Non tutti sono adatti a ritmi di questo tipo, sia per motivi fisici che mentali e psicologici, e chi svolge lavori del genere è tenuto a sottoporsi a maggiori controlli per la salvaguardia della propria salute e delle proprie facoltà di resa fisica e mentale. Per alcune categorie, questo tipo di occupazione è vietato dalla legge: le donne in gravidanza; le madri con a carico un figlio sotto i tre anni di età; lavoratori con a carico una persona disabile o in stato di fermo non accompagnati; minori; genitori con un figlio di età inferiore ai dodici anni se si è l’unico genitore affidatario; genitori che hanno adottato un minore nei primi tre anni di avvenuto affidamento.

Se da un lato sono diversi gli aspetti positivi del lavoro notturno - permette di avere buona parte della giornata libera, si evita il traffico e lo stress prodotto dal caos della città raggiungendo il posto di lavoro in modo più veloce e semplice, la paga, per legge, è maggiore rispetto ad un normale stipendio diurno nella stessa categoria di mansione del 20-30% - dall’altro, soprattutto nel tempo, si avvertono i numerosi svantaggi. Se si lavora di notte diventa complicato gestire il rapporto sonno-veglia, si scambia letteralmente la notte con il giorno dovendo recuperare le ore perse di sonno durante la mattinata, causando anche delle ripercussioni sulla propria salute. Bisogna impostare una routine “al contrario”.

Secondo diversi studi scientifici la memoria e la velocità di reazione dei lavoratori notturni registra una netta diminuzione: viene infatti consigliato loro di svolgere giochi che allenano la mente per ripristinare la lucidità e la reattività di risposta cerebrale e attività motoria per il miglioramento delle reazioni muscolari.

Quando si lavora durante le ore notturne molto spesso si lavora fuori dal canonico ufficio. Questo comporta una maggiore esposizione a pericoli di carattere ambientale, sia per la mancanza di luce solare che per la possibilità di venire a contatto con malintenzionati dediti a furti, rapine o aggressioni di varia natura. In base alle statistiche, chi lavora durante la notte ha una percentuale nettamente superiore di infortuni sul lavoro, spesso causati da stanchezza e poca lucidità. Nella maggior parte dei casi, inoltre, si tratta di lavoro isolato, condizione che comporta ulteriori situazioni di stress fisico, mentale e psichico, oltre all’aumento dei rischi di infortunio, di commettere errori e di non ricevere un aiuto tempestivo in caso di infortunio o malore.

Spetta al datore di lavoro, quindi, selezionare la persona adatta a svolgere l’attività lavorativa in questione: scegliere soggetti idonei permette di ridurre la probabilità che le persone tenute a lavorare da sole prendano decisioni sbagliate, si comportino in modo non conforme alle norme di sicurezza o in modo pericoloso. È fondamentale anche la collaborazione del medico competente per attivare una sorveglianza sanitaria mirata.

Lavorare durante le ore notturne modifica i ritmi circadiani e genera scompensi di varia natura. Il continuo sfasamento di orari e l’alternarsi di abitudini alla veglia notturna portano inevitabilmente ad un nervosismo non voluto, ad una irritabilità elevata e ad una sindrome di esaurimento emotivo che può essere nociva per se stessi e per l’ambiente lavorativo. Molti sono i casi di licenziamento, anche di personale specializzato, per tali ragioni. In alcuni casi si riscontrano anche fenomeni di depressione.

Il continuo essere sotto pressione e la difficoltà di dover gestire al meglio il proprio sonno e il proprio stress a lungo andare possono provare sia il corpo che la mente di una persona e sommati a solitudine, insicurezza e a una vita sociale spesso assente possono provocare conseguenze anche gravi.

L’attività lavorativa notturna provoca anche notevoli conseguenze sulle abitudini alimentari. Per i lavoratori notturni è molto più facile prendere peso e soffrire di obesità. Scegliere un’attività lavorativa notturna, dunque, non è da tutti non solo dal punto di vista legale ma anche e soprattutto dal punto di vista fisico e psicologico. Si deve essere consapevoli di ciò a cui si va incontro: stress e ipertensione, disturbi digestivi, disturbi del sonno, vista sottoposta a luci artificiali, vita isolata.

Ecco quindi che diventa quanto mai fondamentale adottare le opportune protezioni nei vari ambiti.

 

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