Per ottenere indicazioni reali sui fattori di rischio correlati alle varie fasi dei diversi processi lavorativi lo studio dei “near miss” - o quasi incidenti - si è rivelato decisivo.
Le segnalazioni di near miss o “quasi incidenti” per chi si occupa di sicurezza sul lavoro costituiscono un’informazione importante all’interno dei KPI, gli indicatori chiave di prestazione che consentono di fare confronti e individuare i punti deboli nei processi di sicurezza. Un esempio del perché sia utile esaminarli è fornito dalla piramide della sicurezza, identificata negli anni ‘30 da Herbert W. Heinrich nel corso di un’analisi su 550.000 infortuni in contesti industriali avvenuti negli Stati uniti. Heinrich identificò un rapporto quasi costante tra infortuni gravi, infortuni minori e near miss. Per ogni infortunio grave (con lesioni gravi/mortali), vi erano 29 infortuni minori e 300 near miss. Questo rapporto "1-29-300" divenne noto nelle riviste accademiche come Legge di Heinrich, spesso rappresentata sotto forma di una piramide, che funge da rappresentazione visiva della frequenza relativa dei diversi tipi di infortuni. Gli eventi near miss, che costituiscono la base della piramide, hanno solitamente una frequenza maggiore rispetto agli incidenti di vario tipo.
Nonostante la salute e la sicurezza sul lavoro si siano evolute nel corso degli anni, lo studio di Heinrich è stato confermato nel tempo. Frank E.Bird negli anni ‘90 ha introdotto un quarto livello nella piramide, facendo una distinzione tra infortuni mortali e infortuni con lesioni gravi che si traducono in una perdita di ore di lavoro, per fornire una visione più sfaccettata della gravità degli infortuni sulla punta della piramide.
Un’ulteriore piramide della sicurezza è stata prodotta poi nel 2003 da Conoco Philips, con l’aggiunta del comportamento a rischio come livello supplementare alla base della piramide.
Tutte e tre le piramidi illustrano che vi sono molte più possibilità di imparare da infortuni minori e da near miss piuttosto che da infortuni gravi che si verificano solo raramente. Identificare e correggere i problemi ai livelli più bassi della piramide e l’utilizzo delle conoscenze acquisite per migliorare la salute e la sicurezza hanno un impatto importante sulle prestazioni e sulla cultura della sicurezza in generale. Coinvolgere e responsabilizzare i dipendenti anche attraverso una cultura attiva del fallimento e del feedback può essere molto utile anche per la segnalazione di near miss. Mantenendo l’anonimato ognuno può comunicare situazioni e azioni poco sicure. Non serve sapere chi ha fatto l’errore, serve segnalarlo, registrarlo e analizzarlo per poi evitarlo in futuro.
Di norma più la base delle piramide è larga, più la punta sarà stretta e più basso sarà il fattore di rischio. Un'analisi efficace delle cause alla base di questi eventi può aiutare le aziende/organizzazioni a ridurre il numero di incidenti minori e maggiori.
Sebbene le segnalazioni e l’analisi delle cause dei near miss siano state sviluppate e adottate con successo in diversi settori, solo poche grandi aziende applicano attualmente, in una modalità completa, un modello di gestione dei near miss. Quest’ultimo prevede diversi passaggi operativi che vanno dalla raccolta e analisi delle informazioni sulle dinamiche, all’ampia diffusione della conoscenza a tutte le parti interessate e al follow up per verificarne l’efficacia.
Riuscire a identificare i fattori di pericolo permette di migliorare la valutazione e la gestione dei rischi e favorire una maggiore consapevolezza in materia di prevenzione.
Non è un caso che stia crescendo sempre di più l’interesse per i modelli di gestione dei near miss (MGNM) e per la loro applicazione in diversi settori produttivi. A ricordarne l’importanza anche il documento prodotto da Inail (Contarp e Dipartimenti DIT e DIMEILA) e Fincantieri dal titolo “Modelli di gestione dei near miss (MGNM): la diffusione della cultura della sicurezza nell’azione congiunta Inail-Fincantieri”.
Che dite? Ci attiviamo?
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