Oggi si scherza spesso sui vecchietti che passano il tempo guardando i cantieri. In effetti, c'è qualcosa di affascinante e archetipico in un edificio in costruzione.
Uno dei primi gesti di qualunque mammifero, una volta procurato il cibo, è cercarsi una tana. Lì si proteggono i cuccioli, si partorisce, si va in letargo. Nella tana gli umani hanno lasciato i primi segni di arte e consapevolezza di sé. Ad un certo punto abbiamo persino cominciato a costruire delle tane per le anime dei nostri cari, tombe grandi come piramidi, case per l'aldilà.
Nel tempo, ci siamo allontanati dai boschi, dalle valli, dalle caverne e abbiamo iniziato a costruire tane in cui lavorare, tane in cui studiare, tane in cui comprare o vendere. Le costruzioni oggi ricoprono gran parte del territorio abitato dagli esseri umani con tutte le conseguenze anche negative che ciò comporta. Ma come sono cambiati i cantieri nella storia? E com'è cambiato il lavoro di chi tutte queste tane costruisce per noi giorno dopo giorno, il lavoro degli operai specializzati?
Secondo alcune teorie già alcune piramidi egizie furono costruite non da schiavi, ma da veri e propri professionisti che si accamparono nei pressi della piramide lavorando in cambio di un salario, o come forma di pagamento delle tasse (tributi) fino al completamento dell'opera. Questo sarebbe confermato dal ritrovamento dei cimiteri degli operai scoperti nel 1990 dagli archeologi Zahi Hawass e Mark Lehner.
Federico Rampini, nel suo libro I cantieri nella storia, fa notare come ad ogni guerra segua una ricostruzione. E in effetti, l'economia delle ricostruzioni è un fattore costante degli ultimi secoli in cui siamo stati costantemente dilaniati da guerre, tragedie, ripartenze, rinascimenti, illuminismi.
Mentre il mondo sembrava costretto un eterno ciclo di morte e rinascita, le tecniche costruttive sono però costantemente evolute e si è passato dal lavoro puramente manuale ad una costante meccanizzazione in cui – almeno in teoria – la sicurezza sul lavoro è diventata sempre più normata e normale.
In passato, era quasi fisiologico che moltissime persone perdessero la vita durante la costruzione “di una grande opera”, che si trattasse di una piramide, una chiesa, un castello. Oggi le norme sono diventate via via più stringenti e, nonostante gli infortuni sul lavoro restino una piaga da debellare, se si attuassero scrupolosamente tutte le norme previste dal legislatore il fenomeno potrebbe divenire davvero residuale.
Per questo il prossimo passo evolutivo nella cantieristica dovrebbe essere la messa in pratica di tutto quanto oggi la tecnologia permette per tutelare chi lavora ogni giorno per costruire le nostre tane del futuro.
Comentários